Aveva 86 anni e per oltre 40 si è dedicato al calcio dilettantistico nella sua Provincia del VCO. Perito meccanico e funzionario alla Crodo, nel 1976 fu uno dei soci fondatori del club antigoriano, del quale è stato presidente per tredici anni e segretario per altri sette. Nel 1990 fu nominato consigliere del Comitato Zona Laghi della Figc-Lnd, promosso poi comitato provinciale con la nascita del Verbano Cusio Ossola. Quattro anni più tardi ne diventò presidente, iniziando un lungo mandato protrattosi sino al 2016, quando, superati gli ottant’anni, decise di lasciare.
Nei suoi ventisei anni di Lega nazionale dilettanti ha assistito all’evoluzione del mondo del pallone, restandone un punto fermo. Era un dirigente, come si direbbe oggi, alla vecchia maniera, che conosceva il calcio sia dal punto sportivo, sia da quello gestionale e sociale. È stato un presidente autorevole e rigoroso, sia nella gestione del Comitato, sia nei rapporti con le società. Era un uomo di sostanza più che di apparenza, cui non piaceva occupare la scena o vivere sotto le luci della ribalta. Eppure, negli uffici che a lungo ha occupato insieme al suo storico braccio destro Walter Boccazzi, non ha mai fatto mancare la sua presenza quotidiana.
Nel 2012 ha ricevuto la benemerenza Figc per i vent’anni come dirigente. Il Coni gli ha attribuito la stella di bronzo e la benemerenza ritirata nel 2017, in una delle sue ultime uscite pubbliche.