Il presidente federale Gravina: “I valori universali dello sport ci impongono una riflessione, lo sport non fa politica ma reclama a gran voce la pace”.
Il calcio italiano scende in campo unito per la pace. È questo il messaggio che la Federazione Italiana Giuoco Calcio vuole inviare in un momento così complesso per gli equilibri internazionali, decidendo di posticipare di 5 minuti il calcio d’inizio di tutte le partite ufficiali in programma nel fine settimana. Senza distinzione, professionisti e dilettanti, si uniranno in un’unica testimonianza di pace, sensibilizzando appassionati e tifosi sul rispetto della vita umana e sulla necessità di trovare una soluzione diplomatica alla crisi in Ucraina.
“I valori universali dello sport ci impongono una riflessione – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina – non vogliamo girarci dall’altra parte. Interpretando un sentimento diffuso nell’opinione pubblica italiana, che attraversa in modo trasversale anche il nostro mondo, vogliamo mandare un messaggio chiaro: il movimento calcistico nazionale è sensibile e molto preoccupato per quello che sta accadendo in queste ore, lo sport non fa politica ma reclama a gran voce la pace”.
Per tale ragione, l’inizio delle gare in programma da sabato 26 febbraio a martedì 1 marzo p.v. verranno posticipate di 5 minuti.
Invitiamo inoltre le società organizzatrici delle competizioni in calendario, a voler trasmettere, per il tramite di uno speaker e/o di un impianto audio, all’interno dell’impianto sportivo, il messaggio di seguito trascritto:
“Il calcio italiano unito scende in campo per la pace. La guerra non è la soluzione per risolvere i dissidi.
Il posticipo del calcio d’inizio delle gare in programma questo fine settimana rappresenta un segnale concreto di grande preoccupazione per la crisi in corso e di forte sensibilizzazione per promuovere un dialogo in Ucraina.
Il calcio non fa politica, ma reclama a gran voce per la pace!”