Si è svolto oggi pomeriggio, presso il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, l’emozionante evento dedicato alla memoria di Vittorio Staccione, calciatore del Torino FC deportato nel campo di concentramento di Mauthausen. L’iniziativa, che rientra nelle celebrazioni della Giornata della Memoria, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti istituzionali e sportivi, riuniti per ricordare la figura di un uomo il cui destino si intreccia con le tragedie del Ventennio fascista.
A seguito del benvenuto dei padroni di casa, sono intervenuti per i saluti istituzionali Luca De Simoni dell’Area Sociale Lega Nazionale Dilettanti, in rappresentanza del Presidente Giancarlo Abete, Mauro Foschia, Presidente del Comitato Regionale Lega Nazionale Dilettanti Piemonte e Valle d’Aosta (che ha curato l’organizzazione dell’evento), Serino Rampanti dell’Associazione ex calciatori granata ed Emanuele Gaito Sindaco di Grugliasco; hanno preso la parola anche numerosi esponenti del mondo sportivo, tra cui Giancarlo Camolese Vice Presidente Nazionale dell’AIAC, Enrico Demarchi Vice Presidente del Museo di Coverciano, Stefano Mossino Presidente regionale del CONI, e Silvano Benedetti, in rappresentanza dell’UGI (Unione Genitori Italiani). Presente anche Gianni Spina, Delegato Provinciale Torino – Lega Nazionale Dilettanti.
Il momento centrale dell’evento è stato il toccante intervento di Federico Molinario, nipote di Vittorio Staccione, che ha ripercorso la straordinaria e tragica vita del calciatore. Staccione, che esordì nel Torino FC nel 1924, subì le violenze e le intimidazioni del regime fascista a causa del suo rifiuto di piegarsi al fascismo. La sua carriera lo portò a giocare in diverse squadre italiane, tra cui Cremonese, Fiorentina e Cosenza, prima di ritirarsi nel 1934. Dopo aver concluso la carriera calcistica, Staccione divenne operaio alla Fiat, dove fu tra i protagonisti dello sciopero del 1° marzo 1944. La sua resistenza contro il fascismo gli costò l’arresto, la deportazione e, infine, la morte nel campo di concentramento di Mauthausen nel marzo del 1945.
Per rendere omaggio alla sua memoria, sono state donate targhe commemorative alle autorità presenti e sono state distribuite figurine di Vittorio Staccione, insieme ad un album celebrativo, ai giovani calciatori delle società Torino Calcio, BSR Grugliasco, Pianezza e Pro Collegno, presenti all’incontro. I ragazzi hanno poi avuto l’opportunità di visitare il Museo del Grande Torino, accompagnati dai responsabili della struttura.
La giornata si è conclusa con una forte emozione condivisa da tutti i partecipanti, che hanno testimoniato il valore della memoria storica come strumento per costruire un futuro fondato sui principi di libertà e giustizia. _“La storia di Vittorio Staccione è un esempio luminoso di coraggio, resistenza e di amore per la libertà. La sua memoria è onorata non solo attraverso le pietre commemorative a Cremona e a Torino, ma anche attraverso il nostro impegno quotidiano nel costruire una società migliore, rispettosa dei diritti di tutti”, il commento di Mauro Foschia, Presidente del Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti.